uhmmm..un bel topic complicato!
personalmente non saprei da dove cominciare per fare un discorso sensato su un argomento così vasto e delicato, perciò mi limiterò a esprimere alcuni pensieri così come mi vengono..
inanzitutto sono d'accordo con ciò che ha detto la Elly, ossia tutte le critiche servono a insegnarti qualcosa. che siano costruttive davvero oppure stupide o cattive (
ciò che non ti uccide ti fortifica..anche se all'inizio non sembra).
poi, sono d'accordo con l'ultimo post di Roby, riferito a ciò che ha detto Mark:
mark ha scritto:il problema delle critiche è che spesso sono basate su giudizi troppo personali oppure assolutamente non competenti, che danno voce a persone che in realtà ben poco ci azzeccano con quello che stanno giudicand
Roby Dincht ha scritto:E' vero che spesso si critica in modo gratuito...ma non credo che bisogna necessariamente saper fare qualcosa per poterla eventualmente criticare.
nel momento in cui si guarda qualcosa, la critica o l'apprezzamento derivano da quali sentimenti, sensazioni ed emozioni susciti in te ciò che vedi. E quello che provi, dipende dalla tua sensibilità, dai tuoi gusti e dalle tue esperienze personali. Non necessariamente dalle tue conoscenze o abilità in quell'ambito.
Perciò io trovo giusto poter dire quello che penso di qualcosa, e anche magari criticarlo fortemente, pur non avendo conoscenze specifiche della cosa in questione.
(Tutti quando fanno qualcosa ci mettono impegno, ed è bello, e vanno apprezzati per questo. ma purtroppo a volte l'impegno non basta per creare qualcosa di bello, a volte serve anche del talento naturale, o qualcos'altro. e considero molto più brutto far sprecare l'impegno all'autore su qualcosa per cui non è portato, che non dargli un qualche tipo di feedback negativo che gli permetta, magari, di orientarsi verso qualcos'altro, per il quale magari è molto più portato - ovviamente parlo di casi disperati.. ma il discorso vale anche per piccoli difetti o ritocchi da fare per migliorarsi;) )
Ciò che conta, è il modo in cui la critica viene fatta. Certo, se è costruttiva o cattiveria gratuita lo si capisce più o meno subito (un "fai schifo!" non va neanche tenuto in considerazione)..ma io parlo proprio del modo in cui è espressa: il modo/tono in cui si scrive, la dettagliatezza nello spiegarsi, la gentilezza.
La critica perfetta e appagante, costruttiva ma pur sempre critica, sarebbe quella in cui da una parte si criticano le cose che non piacciono, ma dall'altra si danno dei punti a favore alle cose che invece piacciano (
almeno, io cerco di fare così di solito). perchè diciamocelo, è difficile trovare qualcosa da criticare in
tutti i suoi aspetti.
poi c'è da tenere in conto appunto che di questi tempi l'uso della parola è sempre più sottovalutato. è molto più facile scrivere mezza riga di commento cattivo o positivo per esprimere il proprio parere che non stare a sprecare tempo ed energie per scrivere un commento di qualità (
l'importante ormai è il tutto e subito, il più velocemente possibile, per poter fare più cose possibili contemporaneamente). ma lì c'è poco da fare..le nuove generazioni (e anche persone più vecchie comunque!) sono così (
vedi le faide di dimensioni stratosferiche tra Directioners e Beliebers che si insultano pesantemente da mattina a sera su grandi e importanti temi quali chi stia meglio col cappellino, quale cd abbia la copertina più bella, chi sia più figo, ecc). Lì sta tutto nella persona che cerca il parere, riuscire a distinguere un commento valido da un commento buttato lì tanto per. e non è tanto questione di caratteri forti o deboli.. chiaro che un carattere forte va avanti a testa alta e non si lascia intimidire, e ha più facilità a darsi forza e migliorarsi e continuare a tentare, mentre un carattere debole si lascia intimidire, e mette in dubbio sè stesso e tutte le sue capacità.. però insomma,
LO VEDI quando una critica è stata fatta da una persona immatura e quando invece è stata pensata davvero. E bisognerebbe trovare la forza di apprezzare le prime e ignorare del tutto le seconde.
riguardo a questo:
mark ha scritto:ricevere magari mille impressioni positive e una critica, ma di dare spesso molto più spesso a quell'unica critica (fosse anche infondata) che all'intero gruppo di apprezzamenti.
da una parte, voglio dire che è normale, sopratuttto se chi riceve il feedback è una persona estremamente precisina e puntigliosa..puoi ricevere quanti apprezzamenti vuoi, ma se qualcuno trova un difetto, senti il
bisogno di perfezionare la cosa..anche se è l'unico, piccolo difetto che è stato trovato al tuo lavoro (e quindi andrebbe comunque benissimo, se è piaciuto tanto. si sa, poi, che spesso le imperfezioni rendono una cosa unica e particolare). E se ricevi quell'unico commento negativo in questo modo, l'hai ricevuto in modo positivo e costruttivo.
C'è però anche chi lo riceve in un altro modo, e quello trovo che sia un po' da vittimisti e autocommiseratori, se mi permettete. voglio dire, nel momento in cui ci si impegna a lungo per fare un lavoro e si è tutti carichi e felici e soddisfatti, è chiaro che ricevere una critica (seppur costruttiva) sia come ricevere una zappata sui piedi. si è ancora nel vivo del momento, e i sentimenti provati sono amplificati. però se così tante persone approvano e apprezzano il tuo lavoro, non vedo perchè farsi paranoie per quell'unico commento negativo, dandogli più importanza che agli altri. Come ho già detto, l'apprezzamento o meno di una cosa dipende dal singolo individuo e dalla sua sensibilità. E nessuno di noi è uguale all'altro, neppure alle persone con le nostre stesse esperienze, perchè ognuno ha il suo modo personale di viverle. Non si può piacere a tutti (
io l'ho sempre sperato, ma ormai ho capito che non si può.), perciò perchè doversi ostinare a criticare sè stessi e i propri lavori solo per un commento negativo? evidentemente il lavoro non ha toccato le sue corde emotive come avresti voluto.. ma del resto, se ha toccato quelle di altre persone, è comunque un lavoro valido, perchè a qualcuno, qualcosa, lo ha trasmesso.